Cari parrocchiani,

dopo l’intensa estate, le nostre attività sono riprese a ritmo vivace ed incalzante.

Le non eccessive dimensioni della nostra comunità parrocchiale, che farebbero spontaneamente pensare ad una mole ridotta di attività, smentiscono questa previsione. Basta guardare a quanto viene documentato di ciò che è accaduto in questi mesi. È vero, direte voi, che si tratta di eventi di eccezionale importanza, come l’inaugurazione dell’anno centenario del campanile, l’apertura delle attività sportive, l’inaugurazione del campo polivalente intitolato a Mons. Ildebrando Silvestri, il festeggiamento del giubileo delle nostre suore che hanno celebrato cinquant’anni di vita consacrata, dell’85° di presenza delle Suore dell’Immacolata a Portile, celebrato proprio nella domenica in cui abbiamo fatto memoria della dedicazione solenne della nostra chiesa parrocchiale, avvenuta il 7 novembre 1914. Altre attività, come la castagnata dell’apertura dell’anno catechistico, rientrano invece nel consueto percorso delle attività pastorali, così come anche l’esperienza a Torino con il Sermig, per educarci al servizio, alla cura del creato e alla costruzione di una società di pace. La documentazione del viaggio in Benin è per prepararci ad un’esperienza missionaria nella prossima estate. Tutte queste attività eccezionali documentano un’ordinarietà molto intensa, che abbiamo la responsabilità di coltivare, ed anche di fissare nella memoria, come stiamo tentando di fare in un libro che descrive la storia di Portile. Tra tutto questo susseguirsi di eventi ed attività vorrei sottolineare l’importanza che la benedizione dell’arcivescovo al campo polivalente riveste per l’intera parrocchia e la frazione. Dal versante della fede la presenza del proprio pastore in una comunità ecclesiale è quanto di più significativo possa avvenire, perché ci conferma e conforta nella bontà della direzione verso cui stiamo camminando e della strada che stiamo percorrendo; dal versante civile è il segno della volontà, come dice l’arcivescovo stesso nella sua lettera pastorale, sul tema dell’educazione, che la Chiesa è attenta a tutto ciò che riguarda la vita umana delle persone, e intende collaborare con tutte le persone di buona volontà che si impegnano per un mondo migliore. È con questo desiderio di camminare con voi in questa volontà di servizio della persona umana, la cui natura è stata assunta proprio dall’Emmanuele nel mistero del Natale (per farci come Lui, che si è fatto come noi), che, mentre ringrazio tutti coloro che si impegnano per dare un volto bello e spirituale alla nostra parrocchia, porgo i più sentiti e sinceri auguri di buon santo Natale, a tutte le famiglie di Portile, specialmente là dove il Signore Gesù sa che ce n’è più bisogno.

Vostro don Fernando

Da “Il Campanile di Portile e Paganine”, notiziario parrocchiale, Novembre 2010