Carissimi parrocchiani tutti,

ecco finalmente il notiziario parrocchiale che ci documenta in modo intensivo le attività pastorali di questi ultimi mesi. Dopo il notiziario di Natale, nel quale ci siamo voluti focalizzare sul nostro campanile, in questo numero abbiamo voluto condensare tutte le attività che sono comprese nel periodo che parte dai sacramenti dell’iniziazione cristiana conferiti nel precedente anno pastorale e arriva fino alla quaresima e alla Pasqua del corrente anno pastorale.

La vita della Chiesa ha nella Pasqua di Cristo la propria fonte e il proprio culmine. Come stiamo contemplando e riflettendo e mettendo in pratica in questo Anno della fede, nella prospettiva offerta dal Concilio Ecumenico Vaticano II e dal Catechismo delle Chiesa Cattolica, la persona umana comprende compiutamente se stessa e il proprio destino alla luce della rivelazione di Dio nella persona di Gesù di Nazaret, vero Dio e vero uomo. Liturgia, catechesi e carità, sono i tre ambiti delle attività pastorali e la Chiesa italiana, in questi anni, li ha sviluppati a partire dai cinque ambiti del convegno di Verona del 2006: vita affettiva, cittadinanza, festa e lavoro, fragilità e trasmissione-comunicazione del patrimonio della fede. Alla liturgia potremmo assegnare gli ambiti della festa/ lavoro e delle trasmissione della fede, alla catechesi, ancora, l’ambito della comunicazione della fede e della vita affettiva; alla carità gli ambiti della cittadinanza e della fragilità. Non c’è carità senza giustizia. La nostra attenzione educativa vuole e deve essere al servizio della nuova evangelizzazione, attraverso una proposta che vede condividere in sinergia ogni iniziativa dei catechisti e degli animatori e degli educatori, anche e sempre dalle, per e con le famiglie. Ecco perché trovate in primo piano gli articoli che riguardano le celebrazioni dei sacramenti e le descrizioni delle attività estive. Una tappa fondamentale del nostro cammino è stato quello dell’incontro di preparazione alla sagra di San Luigi 2012. È stato molto proficuo e ci ha aperto un orizzonte e una direzione pastorale che genera uno stile ecclesiale teso a recepire ed attuare l’ecclesiologia di comunione del Concilio Vaticano II.

È un cammino che abbiamo appena iniziato e che necessita di essere proseguito. Come documenta il materiale è stato un vero e proprio incontro e dialogo guidato dal teologo e parroco don Erio Castellucci, tra i massimi esperti in Italia della spiritualità diocesana. La preparazione della serata ha visto coinvolti i referenti storici della pastorale parrocchiale e i referenti di varie realtà pastorali di associazioni e di movimenti a livello parrocchiale e diocesano. Nella nostra piccola realtà parrocchiale c’è una grandissima e preziosa varietà e concentrazione di referenti di associazioni e movimenti: i responsabili diocesani di Comunione e Liberazione, dell’Ordine Francescano Secolare, il vice-presidente del Centro Sportivo Italiano, un consigliere della sottosezione di Modena dell’UNITALSI, oltre all’Aziona Cattolica Parrocchiale e alle ACLI. Il vicedirettore del servizio diocesano di Pastorale Giovanile, inoltre, è della nostra parrocchia, cresciuto e a lungo e in servizio presso i nostri gruppi giovanili. Quello che è emerso è la bellezza della sinfonia dello Spirito Santo che nella Chiesa genera la comunione dei carismi, proprio in sintonia con quanto il Cardinal Bagnasco, nella sua ultima prolusione presso la Conferenza Episcopale Italiana, a proposito della parrocchia e della situazione della nostra Italia afferma: «Queste problematiche sociali in certa misura antiche ma anche inedite, hanno oggi una spigolosità che non lascia certo indifferente la nostra Chiesa la quale per la sua parte intende rispondervi rinnovando profondamente se stessa e la propria presenza sul territorio, anzitutto grazie a un profilo più missionario, consapevole ed esplicito con la presenza dei movimenti, delle aggregazioni, come con proposte che per natura loro sono sovra-parrocchiali». Componenti imprescindibili della comunione sono l’ascolto, il gareggiare nello stimarsi a vicenda, il considerare il nostro prossimo come migliore di se stessi, la capacità di perdono. Il cammino della Chiesa locale ci è documentato da Nostro Tempo, settimanale cattolico, che sempre più allarga gli orizzonti del nostro notiziario, e lo affianca come strumento di integrazione necessaria. A proposito del perdono così si esprime don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena: «perdonare è anche non voler diventare come ciò che odiamo. Il perdono libera il cuore quando va oltre le ferite, quando non cerca la sconfitta dell’avversario ma il rispetto di quello che l’altro potrebbe essere ma non riesce ad essere». Il perdono è quanto di più antisismico ci possa essere per una comunità e ci aiuta ad edificare le nostre “case” sulla roccia che è Cristo. In questa prospettiva vogliamo vivere il nostro gemellaggio con la parrocchia di Camurana. Il cammino, che abbiamo davanti a noi, è tracciato dalle parole del nostro Arcivescovo Antonio nella sua lettera alla città per la Solennità di San Geminiano del corrente anno: «quando si è accolti dalle tenebre, quando la corruzione si espande, non basta scandalizzarsi, è importante mettersi in gioco e vivere la responsabilità personale laddove si svolge la propria vita. Senza questo non si realizza il bene comune». Buon cammino a tutti!

Vostro don Fernando